mobilita compensativa cos’è e come funziona

La mobilità compensativa è un meccanismo previsto nel settore pubblico, in particolare nella Pubblica Amministrazione (PA) italiana, che consente lo scambio di sedi di lavoro tra dipendenti appartenenti allo stesso ente o a enti diversi. Questa modalità di trasferimento non prevede nuove assunzioni, ma permette ai lavoratori di spostarsi da una sede all’altra senza alterare il numero totale di dipendenti. E’ disciplinata dal Decreto Legislativo 165 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 09 Maggio del 2001.

Come funziona la mobilità compensativa?

  1. Accordo tra dipendenti – Due o più lavoratori della stessa amministrazione o di amministrazioni diverse possono accordarsi per scambiarsi il posto, purché abbiano lo stesso inquadramento giuridico ed economico.

  2. Approvazione dell’amministrazione – L’ente di appartenenza deve autorizzare il trasferimento, valutando le esigenze organizzative.

  3. Stessa categoria e profilo – Il passaggio è possibile solo se i dipendenti hanno lo stesso profilo professionale, livello e contratto.

  4. Nessun costo aggiuntivo – Essendo uno scambio tra dipendenti già in organico, non comporta costi per la PA.

  5. Applicabilità – Può riguardare dipendenti di ministeri, enti locali, aziende sanitarie, scuole e altre amministrazioni pubbliche.

Come funziona il cambio compensativo?

  1. Individuazione del collega per lo scambio

    • Due dipendenti della stessa amministrazione o di enti diversi devono mettersi d’accordo per scambiarsi la sede.

    • Esistono gruppi online, forum e piattaforme specifiche per trovare un collega disponibile allo scambio.

  2. Verifica dei requisiti

    • I due dipendenti devono appartenere alla stessa categoria e avere lo stesso profilo professionale.

    • Devono avere un inquadramento giuridico ed economico equivalente.

  3. Presentazione della domanda

    • Entrambi i dipendenti devono inoltrare una richiesta di mobilità compensativa ai rispettivi enti.

    • L’istanza deve essere accompagnata dal consenso scritto dell’altro lavoratore interessato.

  4. Valutazione da parte degli enti

    • L’ente di appartenenza valuta la richiesta in base alle esigenze organizzative.

    • Se l’ente approva, il trasferimento viene formalizzato con un provvedimento amministrativo.

  5. Trasferimento e presa di servizio

    • Una volta approvato, il dipendente può prendere servizio nella nuova sede senza soluzione di continuità.

Settori in cui è possibile il cambio compensativo

  • Scuola (tra insegnanti o ATA con lo stesso profilo).
  • Sanità (tra operatori, infermieri, amministrativi, ecc.).
  • Forze dell’Ordine (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, ecc.).
  • Enti locali e ministeri (tra comuni, regioni, ASL, ecc.).

Differenza tra mobilità volontaria e mobilità compensativa

La mobilità volontaria e la mobilità compensativa sono due strumenti che consentono ai dipendenti pubblici di trasferirsi da un’amministrazione all’altra, ma seguono procedure e criteri differenti. La mobilità volontaria è un trasferimento su richiesta del dipendente che avviene attraverso un bando pubblicato dall’ente di destinazione. Questo bando viene aperto quando un’amministrazione ha bisogno di personale e prevede una selezione basata su titoli e, in alcuni casi, su un colloquio.

Il dipendente interessato deve presentare domanda allegando la documentazione richiesta, e l’ente valuta le candidature per scegliere il profilo più idoneo. Tuttavia, il trasferimento non è automatico, poiché è soggetto all’approvazione dell’ente di appartenenza, che può negarlo per esigenze organizzative. La mobilità volontaria offre la possibilità di trasferirsi senza la necessità di trovare un altro dipendente con cui scambiarsi il posto, ma può avere tempi più lunghi poiché dipende dalla pubblicazione dei bandi e dall’iter di selezione.

La mobilità compensativa, invece, è un meccanismo che consente a due dipendenti pubblici con lo stesso profilo professionale e lo stesso inquadramento di scambiarsi la sede di lavoro. Questo tipo di mobilità non richiede un bando pubblico ma deve essere approvata dalle rispettive amministrazioni. Il processo inizia con l’accordo tra i due dipendenti, che devono presentare una domanda congiunta alle proprie amministrazioni di appartenenza.

Se gli enti approvano la richiesta, il trasferimento viene formalizzato e i dipendenti possono prendere servizio nelle nuove sedi. Questa modalità è generalmente più veloce rispetto alla mobilità volontaria, poiché non prevede selezione, ma è comunque soggetta alla valutazione delle esigenze organizzative degli enti coinvolti. A differenza della mobilità volontaria, la mobilità compensativa richiede la presenza di un altro dipendente disposto a effettuare lo scambio, rendendola una soluzione adatta a chi ha già individuato un collega interessato allo stesso trasferimento.

La principale differenza tra i due tipi di mobilità sta quindi nel meccanismo di trasferimento: la mobilità volontaria prevede un bando e una selezione, mentre la mobilità compensativa si basa su un accordo diretto tra due lavoratori. La scelta tra le due dipende dalle esigenze del dipendente e dalla disponibilità di bandi o colleghi disposti allo scambio.

Fare domanda per Mobilità compensativa

Per presentare una domanda di mobilità compensativa nel pubblico impiego, è necessario seguire una procedura specifica che coinvolge entrambi i dipendenti e le rispettive amministrazioni. Ecco i passaggi dettagliati:

1. Individuare un collega per l’interscambio

  • Ricerca del partner di scambio: Trova un dipendente con il tuo stesso profilo professionale e categoria contrattuale, appartenente all’amministrazione presso cui desideri trasferirti.

  • Strumenti utili: Puoi utilizzare piattaforme online dedicate, come CambioCompensativo.it, forum di settore o gruppi sui social media per facilitare questa ricerca.

2. Verificare i requisiti

  • Compatibilità dei profili: Assicurati che entrambi abbiate lo stesso inquadramento giuridico ed economico.

  • Consenso delle amministrazioni: Verifica che le rispettive amministrazioni siano aperte alla mobilità compensativa e non abbiano restrizioni in merito.

3. Preparare la documentazione

  • Redigere la domanda: Entrambi i dipendenti devono compilare una lettera formale indirizzata al proprio ente di appartenenza e, per conoscenza, all’ente di destinazione. Nella lettera, dichiarate la volontà di effettuare la mobilità per interscambio, specificando di essere a conoscenza della reciproca richiesta vedi:Concorsi Pubblici

  • Allegati necessari: Includi il curriculum formativo/professionale, una copia del documento d’identità e la copia della domanda del collega con cui intendi effettuare lo scambio.

4. Inviare la domanda

  • Modalità di invio: Presenta la domanda tramite un canale legalmente riconosciuto, come la Posta Elettronica Certificata (PEC) o posta raccomandata con ricevuta di ritorno, indirizzata all’Ufficio Protocollo delle rispettive amministrazioni e, per estensione, all’Ufficio Gestione del Personale.

5. Attendere la valutazione

  • Esame delle richieste: Le amministrazioni valuteranno le domande considerando le esigenze organizzative e gestionali.

  • Possibile colloquio: Potrebbe essere richiesto un colloquio per approfondire le motivazioni e valutare l’idoneità allo scambio.

6. Formalizzazione del trasferimento

  • Approvazione: Se entrambe le amministrazioni approvano, verrà emesso un provvedimento formale che autorizza il trasferimento.

  • Presa di servizio: Stabilite con le amministrazioni le date per la cessazione e l’assunzione del servizio nelle rispettive sedi.

Risorse utili

  • Modelli di domanda: Alcune amministrazioni forniscono modelli specifici per la richiesta di mobilità compensativa. Ad esempio, il Ministero della Difesa offre un modello di domanda.

  • Assistenza sindacale: Organizzazioni sindacali come la CISL FP Milano offrono supporto nella compilazione della modulistica e nella gestione dell’intero processo.

È consigliabile consultare gli uffici del personale delle rispettive amministrazioni per ottenere informazioni specifiche e aggiornate.

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